Le terre rare sono un insieme di 17 elementi chimici fondamentali per la produzione di numerosi dispositivi elettronici, tra cui i motori dei veicoli elettrici. Attualmente, circa l’80% delle riserve di questi materiali è controllato dalla Cina, rendendo l’industria automobilistica in parte dipendente dal colosso asiatico. Tuttavia, Renault ha fatto un passo audace per cambiare questa dinamica.
Dopo 18 mesi di collaborazione con Valeo, Renault ha svelato i primi dettagli sul suo nuovo motore elettrico E7A, che è notevolmente più efficiente, potente e compatto rispetto ai motori attuali. La peculiarità più significativa è che questo motore è completamente privo di terre rare.
Piccolo ma Potente motore elettrico di casa Renault
Il nuovo motore E7A di Renault e Valeo è il 30% più piccolo, ma con la stessa potenza, rispetto ai motori che attualmente alimentano la Megane E-Tech elettrica e la Scenic E-Tech elettrica. Grazie all’utilizzo di un rotore avvolto al posto dei magneti permanenti, il motore non solo migliora la sua efficienza ma assicura anche una catena di approvvigionamento più sostenibile, riducendo la dipendenza dalle terre rare.
Una delle vittorie più notevoli è la riduzione del 30% dell’impronta di carbonio. Oltre a questo, il motore E7A contribuirà a ridurre i tempi di ricarica delle batterie, grazie al suo sistema a 800 Volt. Lo statore, sviluppato da Valeo, aumenterà ulteriormente la potenza e l’efficienza del motore.
Renault sta attualmente testando questa nuova unità e ha piani ambiziosi: la produzione è prevista per il 2027 nello stabilimento di Cléon. Inoltre, nella sua versione top di gamma, il motore raggiungerà una potenza di 20 kW (272 CV) senza compromettere l’autonomia del veicolo.
Questo nuovo motore segna un avvicinamento significativo verso un’industria automobilistica più sostenibile e indipendente. Con le sue innovazioni, Renault non solo riduce i costi e le emissioni di CO2 ma apre anche la strada per ulteriori miglioramenti tecnologici nel settore dei veicoli elettrici. Il motore E7A è una testimonianza del potenziale inesplorato che attende di essere scoperto nel mondo dell’elettrificazione automobilistica.
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